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Progettiamo e costruiamo Pump Track in asfalto (ed in altri materiali). Di seguito, vediamo cos'è un pump track, come si progetta un pump track, come si costruisce un pump track.



COS’È UN PUMP TRACK

Il Pump Track o la Pump Track (non entriamo nel merito), è un percorso ad anello, composto da gobbe e curve paraboliche, la cui modalità d'avanzamento non è quella di pedalare, ma di pompare, da qui il nome "pump" (pompare), "track" (pista-circuito), pertanto "pista da pompare".

L’utilizzo del Pump Track permette al biker di affinare le proprie capacità di controllo del mezzo sfruttando la spinta sulle gobbe e sulle curve per spostarsi in avanti senza la necessità di pedalare.

È un tipo di percorso adatto sia ai neofiti, che così migliorano il loro approccio con la mountainbike, sia ai più esperti, che spesso lo utilizzano come percorso di allenamento.



UN PO’ DI STORIA

Le primissime origini del Pump Track sono riconducibili a percorsi BMX degli anni ‘70 e ’80. Si ritiene che il tracciato del Pumptrack cominciasse a prendere davvero vita nei primi anni del 2000 con alcuni rider australiani che lo utilizzavano per la preparazione atletica in vista della coppa del mondo di Downhill. In seguito, ha trovato larga diffusione negli Stati Uniti e ad oggi sta cominciando a farsi strada anche in Italia e in Europa, con una presenza sempre più diffusa ed una richiesta esponenziale.


Un Pump Track può essere costruito:
-
in legno (e materiali simili), con moduli preassemblati da installare in loco

- in terra battuta 

- in  tipo conglomerato bituminoso

- in calcestruzzo e prodotti similari

Il primo presenta grossi limiti dato che  è presagomato con le stesse forme ripetitive (altezza-larghezza) derivate dai moduli standard. Ed è adatto esclusivamente a fiere, manifestazioni etc dove la possibilità di smontaggio e ricollocazione ne rispecchiano la natura.

Il secondo, in terra battuta, presenta moltissime problematiche di manutenzione, in quanto i ripetuti passaggi, la pioggia etc ne alterano le forme, richiedendo una manutenzione giornaliera.

 

PUMP TRACK IN ASFALTO

Il pump track in conglomerato bituminoso si presenta ad oggi come la soluzione ottimale, potendo creare una totale flessibilità di forme, dimensioni e layout, potendo decidere in fase di progettazione/realizzazione l’area da occupare, le geometrie, ed importantissimo il target a cui indirizzarsi. (dai neofiti ai pro).  Convenzionalmente negli ultimi anni la larghezza media è di ca.2m, ma può essere realizzato in qualsiasi larghezza, ed è fruibile oltre che dalle biciclette, anche da monopattini, skateboard, rollerblade. 

La manutenzione dello stesso è minima, e rappresenta di fatto un’opera duratura.
 

 

CARATTERISTICHE TECNICHE

Il Pump Track è una pista a circuito chiuso composta da curve e gobbe, non ha forme o lunghezze standard e si possono realizzare in molteplici forme e dimensioni a seconda dello spazio disponibile, e del tipo di percorso che si vuole realizzare.  



A CHI SI RIVOLGE

Ad un pubblico estremamente vasto, partendo dai bambini di due anni sulle push bike, fino ad arrivare a persone molto mature, coivolgendo utenti non bike, ma che utilizzano monopattini, roller, skateboard. È un’attrattiva per ogni età e per ogni tipologia di ciclista, si innestano perfettamente sia all’interno di bike park, bike aree, trail center, così come in contesti urbani, generalmente pubblici, e qualche volta anche in contesti privati.


COME SI PROGETTA UN PUMP TRACK
Per una corretta progettazione di un pump track, bisogna partire dagli elementi essenziali, quali la definizione dell'area utilizzabile, il tipo di target ed utenza, il budget a disposizione per la realizzazione. Una volta identificati questi tre elementi base, si può avviare un progetto in modo coerente.
Dimensioni della superfice disponibile: possono essere le più disparate, a partire dai 500mq fino ad arrivare a svariate migliaia di mq, anche se un pump track medio ha in ogni caso necessità di una superfice di oltre 1.000mq per essere realizzato.
Dislocazione: generalmente in contesto urbano, in zone di parchi sportivi e smilari, aree con un buon flusso e di facile accessoTipologia superfice: deve essere una superfice quasi pianeggiante e consolidata, onde evitare che il costo di consolidamento, delle opere di contenimento e degli scavi / riporti siano superiori al costo del pump track stesso.
Tipo di utenza e target: i pump track si rivolgono ad un'utenza molto vasta, in fase di progettazione è in ogni caso necessario identificare il target di riferimento, o i target di riferimento, in quanto, è possibile realizzare strutture anche collegate, studiate per soddisfare livelli diversi.
Come in tutte le opere il budget è una parte fondamentale per la decisione delle dimensioni, delle estensioni e delle "feature", nonchè delle opere accessorie e complementari.

- Se necessiti di supporto alla progettazione di un pump track, contattaci!

 

 

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI

Realizzare un Pump Track è un lavoro altamente specializzato, specialistico che necessità molteplici anni di esperienza per garantire la costruzione di un prodotto di qualità, duraturo nel tempo e soprattutto che abbia tutti i criteri e l’ottica bike oriented.

L’opera è concepita seguendo i canoni attuali di realizzazione di Pumptrack, ovvero realizzazioni con strato finale in conglomerato bituminoso, volto a garantire durata nel tempo, scorrevolezza ed ampie possibilità di layout, in modo da soddisfare ogni tipo di utente, allargando la possibilità d’uso, non solo alla bicicletta, ma anche a Rollerblade, Skateboard, Monopattini etc.

Si prevede di ricoprire le parti in rilevato con manto erboso. Altresì i dossi verranno mitigati con un raccordo molto progressivo con il terreno esistente, in modo da non risaltare in maniera eccessiva. Il manto di finitura è del tipo in conglomerato bituminoso, posto su strato in inerte opportunamente stabilizzata, e strato inferiore in materiale inerte di granulometria idonea a stabilizzare la struttura e a permettere un corretto drenaggio dell’acqua. Il materiale di finitura e la stratigrafia scelta permettono soprattutto una manutenzione minima e una stabilità nel tempo.

Il percorso verrà delimitato da una striscia colorata sul bordo esterno delle curve, e verranno messe delle frecce colorate ad indicare il verso della percorrenza.

 

FASI DI REALIZZAZIONE

Le lavorazioni verranno effettuate seguendo l’ordine di quattro fasi principali ovvero:

- Allestimento cantiere 
- Creazione piano di lavoro
- Tracciamento
- Posa pozzetti e tubi di drenaggio
- Apporto e compattazione dei vari strati di materiale inerte
- Shaping in più fasi
- Test d’utilizzo in bici
- Piccole modifiche di shaping
- Posa del conglomerato bituminoso
- Segnaletica, righe, fasi di finitura, inerbimento ed opere accessorie


Tutte queste fasi, vengono svolte da personale specializzato in questo tipo d’opera, con skills specifiche fuori dalle aree di competenza delle tradizionali aziende di scavo, costruzione, giardinaggio


ALLESTIMENTO CANTIERE

Delimitazione e  messa in sicurezza l’area cantiere, posa segnaletica, definizione delle aree di lavorazione, deposito, collocazione container, bagni chimici ed affini. 



CREAZIONE PIANO DI LAVORO

Preparazione della superficie di lavoro, piana, stabile e solida, attraverso l’utilizzo di mmt, separando i vari strati di materiale eventualmente riutilizzabili.  



PICCHETTAZIONE e TRACCIAMENTO

Identificazione per mezzo di strumenti  GIS dei punti principali, quali le linee d’ingombro, i centri curva, il posizionamento dei pozzetti, ed ogni altro  punto da segnalare sul terreno.




POSA  POZZETTI E TUBI DI DRENAGGIO

All’interno del pump track vengono posizionati dei pozzetti, collegati tra di loro, per confluire verso l’esterno l’acqua che altrimenti resterebbe all’interno. I tubi come previsto da progetto, possono poi essere collegati allo scarico delle acque bianche o a dispersione con la collocazione di pozzetti dispersivi.



APPORTO E COMPATTAZIONE DEI VARI STRATI DI MATERIALE INERTE STABILIZZATO

Con l’uso delle MMT e di Vibrocompattatori si inizia l’apporto del materiale con vibrocompattazione per singoli strati.  

 

 

SHAPING IN PIÚ FASI

Varie fasi di lavorazione, inizialmente con MMT per poi proseguire con finiture manuali, modellando lo strato d’inerte posato fino ad ottenere le corrette sagome.    

 

TEST DI UTILIZZO IN BICI E PICCOLE MODIFICHE DI SHAPING

In questa fase vengono rilevati eventuali piccoli problemi ed effettuate minime modifiche di shaping per ottenere poi il risultato finale prima della posa del conglomerato bituminoso.




 



POSA DEL CONGLOMERATO BITUMINOSO

Posa manuale del conglomerato bituminoso sull’area del Pump Track e vibrocompattazione mediante piastre vibranti. La movimentazione in cantiere avviene con l'utilizzo di attrezzature manuali o macchine movimento terra compatte. Fase particolarmente delicata, in quanto la lavorazione dell'asfalto va effettuato entro il range di temperatura ottimale, motivo per cui, operano contestualmente gli addetti alla stesura 3-5 persone, gli addetti alla movimentazione (da 1 a X persone, a seconda della movimentazione manuale o con mezzi meccanici), gli addetti a bordi, piani, spigoli (2-4 persone), gli addetti alla vibrofinitura con 3 - 5 piastre vibranti (minimo 5 persone), sempre e costantemente in funzione per tutta la durata della posa asfalto.



SEGNALETICA, RIGHE, FASI DI FINITURA INERBIMENTO ED OPERE ACCESSORIE

Sul conglomerato bituminoso, vengono create le righe in  funzione del progetto, ed effettuate le altre opere di finitura previste, dalla sistemazione della terra vegetale, alla semina, dalla segnaletica orizzontale alla posa ed installazione di opere accessorie.







esempio di PRODOTTO FINITO (prima della crescita dell'erba seminata)




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